venerdì 1 aprile 2011

Quelle abbreviazioni così poco innovative

Darò al linguaggio usato ad es. negli SMS il nome di click-language. Coloro che usano il click-language vengono accusati di maltrattare la lingua. In realtà chi semplifica il linguaggio non sempre è tra quelli che non conoscono la lingua (es. errori grammaticali nell’uso degli apostrofi) ma appartiene al gruppo di coloro che intendono risparmiare tempo, nell’invio di messaggi coi quali comunicano cose di poco conto a familiari o amici. Propongo più avanti alcuni casi di ricorso alla semplificazione. Tale ricorso esprime la necessità di una sintesi sia nei tempi passati, come nei tempi attuali. Il click-language è da considerarsi un linguaggio codificato (es. fyi, for your information) che richiede tuttavia un uso critico della sintesi (caso dei ragazzi che scrivono H2O, ma non sanno scrivere la parola acqua).
La lingua è maltrattata quando - venendo meno la virtù dell’uomo che la usa negli ampi spazi della libera creatività - essa non viene più difesa e ampliata, perdendo parole e terreno rispetto ad altre lingue.


Alcuni modi di esprimere i concetti in modo sintetico

v. processi di analisi e sintesi



libro: Indice, titolatura, citazioni, versetti (es. i Comandamenti: in A.T. 10, in N.T. 2).

sintesi in religione: Immacolata Concezione. Ora et labora.

sintesi nella filosofia: Libertè, Egalitè, Fraternitè.

sintesi nel dialogo: Ogni simbolo. conclusione con un Sì, o un No. Una risposta lapidaria.

frammenti: « Il conflitto è padre di tutte le cose e di tutte è re. E gli uni fece dei, gli altri uomini; gli uni servi, gli altri liberi », Eraclito, frammento n. 14.

proverbi: in puero homo.

motti: “C’è sempre un puro più puro che ti epura (di Pietro Nenni).

massime: ~ ~ n. 487, “Siamo più pigri nella mente che nel corpo”, di François de La Rochefoucauld (1613 - 1680).

aforismi: “Oggi, il più cretino è specializzato”, di Ennio Flaiano.

sintesi nella storia:

  • “L’état, c’est moi, (“Lo Stato sono io”) espressione attribuita a Luigi XIV di Borbone (1638 –1715).
  • “l'undici Settembre”.

sintesi in letteratura: “Il coraggio, uno non se lo può dare” (v. A. Manzoni I Promessi Sposi, Cap. XXV).

sintesi nel diritto: Legge Basaglia, n. 180 del 13 maggio 1978, “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” (riguardo a questa legge italiana, v. Franco Basaglia, psichiatra e promotore della riforma psichiatrica in Italia).

sintesi nell’economia: laissez - faire.

sintesi in medicina: DNA (acido desossiribonucleico o deossiribonucleico).

sintesi in chimica: H2O = acqua.

sintesi in geometria: formule, es., area del cerchio = raggio x raggio x 3,14.

sintesi in linguistica: ogni genere di abbreviazioni, es. etc., ONU = Organizzazione delle Nazioni Unite.

sintesi nella rete viaria: indicazione stradale, es. Livorno.

slogan: es. pubblicità: Con Api si vola.

martedì 8 aprile 2008

Congiuntivo

Se pensiamo al congiuntivo pensiamo a quel modo tutto proprio della lingua italiana attraverso il quale è possibile esprimere più efficacemente i nostri sentimenti. Ovvero quel modo verbale che esprime soggettività e che serve per indicare opinioni, dubbi, incertezze, desideri, volontà, paure, timori e sentimenti.

Sappiamo che questo modo verbale viene usato soprattutto in frasi che dipendono da altre frasi: "Credo che Marco non dica la verità". Tuttavia possiamo riscontrare l’uso del congiuntivo anche in frasi autonome, cioè in frasi che non dipendono da altre frasi.


IL MODO CONGIUNTIVO E’ IL MODO DELLA POSSIBILITA’
Il congiuntivo si può usare nelle frasi indipendenti (quelle che stanno in piedi da sole, con un solo verbo nel periodo) o in quelle dipendenti (più verbi nel periodo) più spesso: il congiuntivo, cioè, dipende da un altro verbo.

Frasi indipendenti
Nelle espressioni di cortesia (Si segga, signora! Mi consigli, per favore)
Nelle esclamazioni che esprimono stupore, augurio... (Sentissi che musica! Vedessi che casa!)
Nelle domande che esprimono dubbio (Che l'abbia dimenticato? Che cambi idea?)
Nelle espressioni di concessione o consenso (Sia pure come dici tu.)

Frasi dipendenti
Dopo le congiunzioni o locuzioni congiuntive: sebbene, a meno che, affinché, qualora... (Sebbene tu sia intelligente, ti comporti da sciocco).
Dopo le espressioni impersonali come è utile, è necessario, è giusto, bisogna, conviene... (E' utile che tu ti metta a studiare).
Dopo i verbi come: augurare, sperare, volere, desiderare, proibire... (Speriamo che arrivi il sole).
Nelle frasi subordinate dopo gli aggettivi e pronomi indefiniti come chiunque, qualunque... (Chiunque lei sia, non le è permesso entrare).

I tempi del congiuntivo
Tempo presente: indica una possibilità che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempo imperfetto: indica una possibilità che dipende da un verbo al passato o condizionale;
Tempo passato: indica una possibilità, forse già realizzata, che dipende da un verbo al presente o al futuro;
Tempo trapassato: indica una possibilità, che non si è realizzata, la quale dipende da un verbo al passato.


Il congiuntivo in frasi autonome può:
esprimere un dubbio relativo al presente o al passato (introdotto dalla parola che)
⁃ Che sia troppo tardi?
⁃ Che abbiano cambiato gestione?
esprimere un desiderio (con l’imperfetto o il trapassato)
⁃ Magari vincessi alla lotteria!
⁃ Almeno avessi un buon lavoro!
⁃ Magari fossi nato ricco!
esprimere un’esclamazione relativa al presente o al passato (introdotta dalla parola che)
⁃ Che in una città come questa non ci sia un cinema!
⁃ Che non sia riuscito a laurearti!
esprimere un’esortazione
⁃ E l'ultimo... chiuda la porta.





__________________________
Testi consultati:
Comitato sic - Salviamo il congiuntivo
Dante Alighieri: italian language school

lunedì 7 aprile 2008

Fine settimana

Ci si interroga sempre sul genere da dare quando si vuole indicare un fine settimana. Per anni abbiamo cercato di sostituire la parola con un pratico weekend palesemente maschile ma per fare chiarezza riportiamo, sperando di far luce sulla questione, quello che, a tale proposito, ha scritto Severina Parodi sulla Crusca per voi (n° 5, p. 12): "Quanto a la fine settimana o il fine settimana, sintagma anch'esso ambigenere, l'uso sembra decisamente inclinare verso il genere maschile, forse per l'attrazione esercitata da il (lo) week end da cui deriva; col genere femminile si tende per lo più ad usare la fine della settimana".

Sintagma:
Il sintagma è la combinazione di due o più elementi linguistici dotata di valore sintattico autonomo, compiuto. I sintagmi sono gli elementi di base della frase e sono costituiti dal nome (sintagmi nominali) o dal verbo (sintagmi verbali) seguiti da proprie determinazioni. Per esempio la frase «il farmaco betabloccante inibisce i recettori beta del sistema nervoso simpatico» è formata dal sintagma nominale «il farmaco betabloccante» e dal sintagma verbale «inibisce i recettori beta del sistema nervoso». E' dunque il gruppo minimo di elementi significativi che costituisce l’unità basilare di una struttura sintattica. Sono sintagmi, per esempio, il "soggetto", il "predicato" e il "complemento" dell’analisi logica. Nello studio della lingua italiana si citano spesso diversi tipi di sintagmi: per esempio i sintagmi nominali, costituiti da un nome e da un determinante (aggettivo, articolo dimostrativo o altro; per esempio "bianca fronte"); quelli preposizionali, costituiti da una preposizione accompagnata da un nome (per esempio "delle genti"); e quelli verbali, formati da una voce verbale con il proprio ausiliare, a sua volta integrata dal sintagma nominale o preposizionale (per esempio "rinnova la paura").

giovedì 27 marzo 2008

Il periodo Ipotetico

Il perìodo ipotètico è costituito di due elementi: la proposizione reggente, detta apòdosi, e la proposizione condizionale, detta pròtasi.

Si distingue in tre tipi a seconda che la protasi sia reale, possibile o impossibile.


Periodo ipotetico della realtà
la condizione espressa nella protasi è realmente sussistente;
i verbi della protasi e dell’apodosi sono o al presente o al futuro indicativo.
Es.: se consegni il tema entro la mattinata, non ci saranno problemi.


Periodo ipotetico della possibilità
la condizione enunciata nella protasi è solo possibile.
Il verbo della protasi è al congiuntivo imperfetto e nell’apodosi è al condizionale presente.
Es.: se andassi a Roma, visiterei il Colosseo.


Periodo ipotetico dell’irrealtà
la condizione espressa nella protasi è irreale o impossibile.

Se questa condizione è riferita al momento in cui si parla o si scrive, i tempi verbali sono il congiuntivo imperfetto per la protasi e il condizionale presente per l’apodosi.
Es.: se io lasciassi questo lavoro, perderei tutti i miei colleghi.

Se la condizione irreale è riferita al passato, il verbo della protasi è al congiuntivo trapassato e quello dell’apodosi al condizionale passato.
Es.: se io avessi studiato con maggiore impegno, sarei stato sicuramente promosso.


* * *



Pròtasi
sostantivo f. inv.
lett. proemio, parte introduttiva del poema epico classico in cui sono tradizionalmente contenuti l’argomento, l’invocazione alla divinità ispiratrice e talvolta la dedica.
gramm. nel periodo ipotetico, la proposizione subordinata, di valore condizionale, introdotta dalla congiunzione se (o da altro elemento equivalente) e correlata alla frase principale detta apodosi.
Sinonimi: ipotesi, premessa.
Etimo gr. prótasis, deriv. di protéinein, comp. di pró “in avanti” e téinein “tendere”, lat. tardo prŏtăsi(m).
Data metà Sec. XVI.


Apòdosi
sostantivo f. inv.
gramm. proposizione principale del periodo ipotetico che esprime la conseguenza della condizione posta o dell’ipotesi esposta nella protasi.
Etimo gr. apódosis restituzione, esposizione, spiegazione; comp. di apó “da” e un deriv. di didónai “dare” cfr. apodídōmi restituisco, lat. tardo apŏdŏsi(n).
Data 1819.


______________
Testi consultati:
Barbara Colonna, Dizionario degli errori e dei dubbi della lingua italiana, Newton & Compton, Roma 2005.
Tullio De Mauro, Il Dizionario della lingua italiana, Paravia - Bruno Mondadori, Milano 2000, CD-ROM.
Francesco Sabatini, Vittorio Coletti, Dizionario della Lingua Italiana, Rizzoli Larousse, Milano 2003, CD-ROM.